A prima vista, sembrerebbe che la realtà virtuale fosse infinitamente più terrificante della vita reale. Iniziò a suggerirlo il filosofo francese Jean Baudrillard nel suo trattato “Simulacra and Simulation” del 1981, sostenendo che già allora la realtà e le sue simulazioni stavano divenendo indistinguibili tra loro. Oggi questo fenomeno è talmente pronunciato che le parole di Baudrillard appaiono riduttive.
Consideriamo, ad esempio, il gioco di simulazione Sim City Societies, simcitysocieties.ea.com, in cui la mania di grandezza di un giocatore si manifesta nella Repubblica Popolare di Steve: i cittadini lavorano 20 ore al giorno, ed il tempo libero consiste nell’essere costretti a guardare film di cassetta al locale “cinema di condizionamento”. In confronto il presidente Mao sembra un filantropo… Continua a leggere Il mondo irreale