L’Assistente Virtuale nell’era dell’AI

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale sta rivitalizzando il supporto online attraverso gli assistenti virtuali.

Oggi le aziende si affidano o a operatori umani, la cui efficacia dipendeva fortemente dalla persona al di là dello schermo e dalla disponibilità oraria, o a chatbot automatizzati, limitati da percorsi predefiniti che spesso non soddisfano le esigenze complesse dei clienti che non di rado creano frustrazione (e una conseguente esperienza negativa associata al brand). Mentre il contatto umano può variare in qualità, i chatbot tendono a offrire un’esperienza uniforme ma limitata, incapace di gestire richieste al di fuori degli schemi prefissati. Continua a leggere L’Assistente Virtuale nell’era dell’AI

Fringe: sulle orme di Lost

Mentre alcuni pensano che la serie Lost stia perdendo audience a causa del perpetuarsi di domande senza risposta, la nuova serie del produttore JJ Abrams ne ripercorre i passi.

Fringe, appena lanciato negli Stati Uniti, segue le indagini l’agente speciale Olivia Dunham su una serie di misteriose anomalie biologiche. Come in Lost, sono presenti molti riferimenti a numeri e simboli che sicuramente acquisteranno sempre maggiore importanza con il proseguire degli episodi.

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Il marketing va a scuola da Lost

Lost, il serial televisivo che ha come protagonisti i sopravvissuti di un incidente aereo che si ritrovano a dover sopravvivere in una misteriosa isola tropicale, rappresenta qualcosa di veramente nuovo nello sviluppo di progetti multimedia.

Il modo in cui gli ideatori di Lost hanno abilitato, coordinato o anche manipolato le interazioni intorno alla serie e con la serie stessa, indica una comprensione molto sofisticata del funzionamento dei nuovi media; si basa sul rapporto di domanda-risposta tra la serie televisiva e gli spettatori che interagiscono attraverso vari strumenti e media. Lost va molto al di là dei normali progetti che integrano diverse piattaforme di comunicazione: è un concetto multidimensionale estremamente ambizioso, che utilizza il web come la sua tela e gli spettatori come i suoi creatori.

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Il mondo irreale

A prima vista, sembrerebbe che la realtà virtuale fosse infinitamente più terrificante della vita reale. Iniziò a suggerirlo il filosofo francese Jean Baudrillard nel suo trattato “Simulacra and Simulation” del 1981, sostenendo che già allora la realtà e le sue simulazioni stavano divenendo indistinguibili tra loro. Oggi questo fenomeno è talmente pronunciato che le parole di Baudrillard appaiono riduttive.

People’s Republic of Steve Consideriamo, ad esempio, il gioco di simulazione Sim City Societies, simcitysocieties.ea.com, in cui la mania di grandezza di un giocatore si manifesta nella Repubblica Popolare di Steve: i cittadini lavorano 20 ore al giorno, ed il tempo libero consiste nell’essere costretti a guardare film di cassetta al locale “cinema di condizionamento”. In confronto il presidente Mao sembra un filantropo… Continua a leggere Il mondo irreale