Per poter approfondire le leve strategiche di marketing in uno scenario mutato è necessario fare chiarezza su due fraintendimenti riguardo al web.
Il web non è uno strumento
Molti, in particolare appartenenti alla generazione dei Baby Boomers (indicativamente dai 45 ai 65 anni), hanno la percezione che il web sia uno strumento come altri per comunicare. Questo non corrisponde alla realtà: nel web il messaggio e lo strumento convergono e i mezzi di comunicazione tenderanno sempre di più ad essere usufruiti con modalità prossime a quelle di smartphone e tablet. Insomma il proprio collegamento costante con il mondo, con le dimensioni della vecchia agenda. Per di più si può tranquillamente affermare che il web congloba diversi canali di comunicazione con differenze anche marcate. I messaggi? Avranno vita brevissima in una visione di lunghissimo periodo!
Sappiamo che molti boomers non saranno d’accordo, ma questa è la realtà che già esiste e sempre più si imporrà.
Il web non è autoreferenziale
Specialmente la nuova generazione non concepisce il web come un mondo a parte, ma come una connessione con il mondo fisico (recenti ricerche hanno evidenziato come nella maggior parte delle persone i comportamenti su Facebook corrispondano a quelli reali, in particolare nei giovani). Si vuole cercare di comprendere, esplorare e sfruttare le opportunità condividendo con altri le proprie esperienze. In questo senso Internet funziona anche da coscienza collettiva, e presumibilmente come ogni organismo sviluppa anche gli anticorpi per ridurre le criticità.
Ci si incontra, si valuta cosa il mondo (o il mercato) ci offre, cosa fare domani, come vestirsi, come divertirsi, come lavorare, anche in base a quello che possiamo trovare sul web: che è molto, gratuito, e infinitamente più di quanto potremmo sapere da soli.
Azioni brevi, vista lunga
Alle aziende piacciono le azioni brevi: appagano perché si riescono a valutarne velocemente i risultati e non richiedono un impegno finanziario ma ancor più psicologico di lunga durata.
Ma le azioni brevi sono un terno al lotto, esponenzialmente di più se esulano da una visione di lungo periodo, strategica.
L’immagine
Lo abbiamo scritto e non ci stancheremo mai di ripeterlo: per poter impostare una strategia di comunicazione servono basi solide. Nome, cognome e aspetto.
Preferireste fidarvi di un barbone di nome Cisternino Scannagatti o di un distinto signor Luca Nobili?
Contrariamente al detto, spesso “l’abito fa il monaco”, pertanto un investimento sarà tanto più redditizio nel lungo periodo quanto potrà appoggiarsi su un’immagine professionale, e conseguenti comportamenti, che infondano fiducia nel cliente.
Per dirla tutta, se avete un logo orribile ed un’immagine da sottoscala difficilmente otterrete risultati nello scenario attuale ed ancor più in futuro. Il look trasmette qualità, può fare la differenza nella scelta del partner.
Impariamo dalla natura: gli animali (e non solo loro) tendono a scegliere il partner più bello e forte per l’accoppiamento. Così anche nella giungla del mercato.
I contenuti
Scrivere, fotografare, documentare. Le persone ricercano per parole e dovete mettervi in grado che le trovino presso di voi. Le persone sono attratte dalle immagini e dovete mettervi in grado di attrarle a voi.
Le regole sono semplici ma il 99% delle aziende va in crisi perché non è mai stata abituata a produrre contenuti al di là degli aspetti meramente tecnici. Un grande numero di imprese ha addirittura difficoltà a descrivere la propria attività e spesso si trincera dietro un minimalismo “volontario” per la paura di non sapere cosa comunicare.
Un grande errore, fatale in prospettiva.
Contenuti di qualità sul proprio settore, originali e non copiati (eventualmente ispirati) servono per due motivi essenziali:
– i motori di ricerca funzionano per parole, più ne hai più c’è la possibilità che qualcuno ti visiti. Inoltre un sito con molti contenuti viene considerato di maggior valore e pertanto si posiziona con più facilità in testa alle ricerche;
– trasmettere contenuti al mercato significa offrire un servizio gratuito e comunicare competenza, elemento essenziale del branding di lungo periodo.
La produzione di contenuti da pubblicare via web (e/o da stampare in un magazine aziendale) ha benefici straordinari nel lungo periodo, ma non ci aspettiamo risultati oggi. Se avete intenzione di chiudere l’azienda entro due anni, è tempo sprecato.
Nella terza ed ultima parte affronteremo le strategie di corto, medio e breve periodo per l’approccio al mercato.