Boomers, Gen X o Millennials? Di che generazione sei?
Riprendendo un interessante articolo di Susan Weinschenk, analizziamo i diversi approcci alla tecnologia e al web design tra le tre generazioni maggiormente “attive” nel mercato del lavoro.
Innanzitutto, è utile fare chiarezza sul concetto di generazione e su quelle che andremo a prendere in esame. A grandi linee il termine generazione si può intendere in due modi:
– l’insieme delle persone che hanno vissuto eventi caratterizzanti (come i movimenti del ’68) che ne hanno plasmato il pensiero e le abitudini culturali e sociali;
– il periodo di tempo che intercorre tra la nascita dei genitori e quella dei loro figli.
In questa sede ci concentreremo su tre di esse:
- Baby Boomers (nati tra il 1945 e il 1964);
- Generation X (nati tra il 1965 e il 1980);
- Millennials (nati dal 1981 in poi).
Quando si pensa ad una presenza sul web, bisogna tenere conto del proprio (o dei propri) target di riferimento avendone ben presenti i differenti approcci alla tecnologia.
Va fatta una premessa per ognuno dei tre gruppi indicati:
- i Baby Boomers sono cresciuti e hanno vissuto gran parte della loro vita in un sistema che prevedeva una separazione temporale tra le varie attività della giornata (lavoro, casa, sport, ecc). Il loro sistema di pensiero è prevalentemente sequenziale, tende a mettere in fila i vari aspetti da analizzare (così come il principale metodo di apprendimento della loro infanzia, il libro);
- i Gen X sono cresciuti in un sistema che ha visto l’avvento di grandi cambiamenti sociali, comunicativi e tecnologici. Sono un gruppo ibrido, che ricorda i libri così come i video ed ha iniziato la propria vita lavorativa con le tecnologie;
- i Millennials hanno sempre vissuto in un mondo tecnologico, tanto che non usano il termine “tecnologia” in quanto questa è implicita nella loro vita. Sono il gruppo più globalizzato, con minori differenze tra aree geografiche ed etnie.
Detto ciò, passiamo a vedere le differenze che emergono rispetto alle tecnologie (emerse da una ricerca della succitata studiosa Statunitense):
1. Dualismo contro ubiquità – I Baby Boomers ritengono la tecnologia una cosa a parte. Loro “vanno su Internet”, “chiamano al cellulare”, cercano “sul computer”. Marcano una distinzione tra l’azione e lo strumento utilizzato. I Millennials non prevedono questa separazione: cercano qualcosa “naturalmente” sul computer (esistono altre opzioni?), fanno una chiamata a qualcuno, la tecnologia è implicita.
2. Amore e paura – I Gen X vivono con la tecnologia, la usano per essere più produttivi, gli piace personalizzarla. Sono il gruppo maggiormente innamorato della tecnologia ma allo stesso tempo se ne sentono intrappolati. I Baby Boomers invece ricordano bene la vita senza tecnologia, ne possono essere assuefatti ed innamorati ma anche più facilmente lasciarla da parte. I Millennials hanno integrato più degli altri la tecnologia nelle loro vite ma allos tesso tempo sono quelli che si pongono il problema: “Dovremmo parlare di più invece di usare tutti questi sms”, vogliono ritornare ad essere personali.
3. La dimensione dei font – Tutte le generazioni odiano i caratteri troppo piccoli online, non solamente i Baby Boomers come ci si potrebbe attendere.
4. Elementi in movimento – Ai Baby Boomers proprio NON PIACCIONO le cose che si muovono e scorrono su una pagina web. Questa è una seria ragione per fargli abbandonare un sito. I Gen X hanno un atteggiamento neutrale rispetto agli elementi in movimento e i Millennials trovano che una pagina web sia noiosa senza di essi.
5. Interessante e divertente – I Millennials si aspettano che un sito sia interessante o ancor meglio divertente. Gli altri due gruppi sono disposti a rinunciare al divertimento se il sito può essere personalizzato per loro (Gen X) o utile (Boomers).
6. Twitter e Facebook – I Gen X amano Twitter, i Millennials preferiscono Facebook, i Boomers li cercano entrambi ma sono ancora disorientati.
7. I Gen X sono in minoranza – Nei soli Stati Uniti i Boomers sono 78 milioni e i Millennials 80 milioni. I Gen X sono un gruppo molto più piccolo, di 55 milioni (a livello italiano questa statistica può essere leggermente diversa, ma globalmente è molto attendibile).
8. I Gen X progettano per altri – La maggior parte dei progetti web viene sviluppata da persone appartenenti alla Generazione X, mentre i fruitori appartegono in misura predominante agli altri due gruppi! Questo richiede un approccio senza pregiudizi da aprte dei designer Gen X.
9. I Millennials si identificano di più con le persone – Se un sito pubblica immagini di persone, i Millennials sono i più sensibili all’aspetto e soprattutto all’età di chi è rappresentato. Non pochi Millennials escono subito da un sito perché la persona presentata è “troppo vecchia” (anche 35 anni può significare “vecchio”) e quindi non ritengono che il sito sia progettato per loro.
10. Gli sviluppi – Si potrebbe pensare che tutte le generazioni in ultima analisi tendano ad uniformarsi con l’età, ma in questo caso ci sono molti dubbi in quanto le differenze sembrano molto radicate. I Millennials non vogliono diventare Gen X così come i Gen X non diventeranno Baby Boomers.
Altre ricerche
Una seconda indagine Americana, condotta da AARP, riguarda gli stimoli che motivano le tre generazioni sul posto di lavoro:
- i Baby Boomers sono motivati quando i manager gli indicano come fare la differenza ed essere coinvolti. Le frasi chiave sono: “la tua opinione è molto considerata”, “puoi lavorare quanto desideri”, “il tuo contributo sarà riconosciuto”, “abbiamo bisogno di te”;
- i Gen X sono motivati quando i superiori gli permettono di portare a termine i compiti in modo personalizzato. Apprezzano messaggi come: “puoi fare come desideri”, “abbiamo nuovi computer e software”, “non abbiamo molte regole”;
- i Millennnials vengono motivati allorquando i loro capi collegano le loro azioni alla propria carriera ed obiettivi personali. Le frasi più apprezzate sono: “lavorerai con altre persone brillanti e creative”, “tu e i tuoi colleghi potete aiutarci a cambiare l’azienda”, “qui puoi essere protagonista”.
Uno studio del Dott. Adam Gazzaley si è invece concentrato sulle differenze tra un cervello più giovane ed uno più vecchio nella memorizzazione, utilizzando un sistema fMRI (scansione cerebrale). Ne è risultato che il cervello più vecchio è meno capace di sopprimere le informazioni irrilevanti, pertanto in una situazione di distrazione (eccesso di informazioni) si “programma” per l’interruzione. Una ricerca analoga ha anche suggerito che questo effetto sia da attribuirsi al lento declino della velocità nel processo neurale.
La sintesi
Le ricerche sembrerebbero convergere verso alcune caratteristiche chiave delle generazioni:
- per i Baby Boomers le parole chiave sono “ordine e semplicità”, “riconoscimento personale”;
- per i Gen X le parole chiave sono “libertà”, “personalizzazione”;
- per i Millennnials le parole chiave sono “identificazione”, “obiettivi di gruppo”.
La nostra esperienza
I punti riportati sono sostanzialmente in linea con le nostre esperienze. In Eden Exit siamo prevalentemente Gen X ed i nostri clienti sono per lo più Baby Boomers e Gen X loro stessi; in particolare è estremamente evidente nel primo dei due gruppi la separazione tra azione e strumento e la forte insofferenza rispetto a design articolati di pagine web (al limite del rifiuto). Per quanto riguarda i Social Network invece, anche a causa di un certo ritardo nell’utilizzo di Twitter che si sta colmando solo da poco, Facebook in Italia resta la piattaforma dominante e preferita da tutti (non è escluso che ciò possa anche essere dovuto ad una specificità nazionale).
Che ne pensi? Di quale generazione sei? Credi che il design dei siti tenga conto delle differenze generazionali?