Programmare: un valore essenziale in politica come in comunicazione

In questi giorni stiamo assistendo all’ennesima diatriba (il solito teatrino?) sulla legge di stabilità programmata a tre anni.

Sappiamo che verrà cambiata mille volte in parlamento e dai governi che verranno, ma è un timido segnale… Non siamo certo qualificati a dare indicazioni su come governare, ma siamo convinti che la programmazione di lungo periodo è l’unica strada che ci può far uscire dal pantano in cui ci siamo purtroppo invischiati.

Giustizia lenta e farraginosa, lentezza burocratica e legislazione cervellotica, una classe dirigente vecchia (non solo anagraficamente) e autoreferenziale, poca coesione sociale e tra settori economici, spese inutili, incapacità, clientelismo: ce n’è abbastanza per chiudere bottega e, se questo non dovesse avvenire, sicuramente non saranno problemi risolvibili in una generazione.

O si programma oltre l’orizzonte oppure non se ne uscirà. Mai.

Questo è applicabile non solo alla politica e all’amministrazione dello stato, ma anche a parte dell’imprenditoria che, per necessità o per abitudine, molto spesso non vede di buon occhio investimenti di lungo periodo.

Anche se al momento non c’è grande possibilità di investimento (per quanto ci siano capitali colpevolmente fermi), resta da notare come la maggior parte delle aziende preferiscano spendere per azioni che diano l’illusione del ritorno a brevissimo termine. Questo non è possibile, non ci sono strade veloci e facili, oggi meno che mai.

 

La visione del futuro

Quelle realtà che hanno programmato e puntato sulla diversificazione, ricerca ed internazionalizzazione (ergo hanno investito a medio lungo termine) sono ora in una situazione di mercato decisamente migliore rispetto alla concorrenza.

Spesso, per pigrizia o scarsa conoscenza, ci si accomoda su formule già ampiamente sperimentate con pochi risultati, non si prendano in considerazione anche piccoli investimenti per novità che richiedano impegno aziendale, si spenda qualcosa su iniziative molto di forma e poco di sostanza.

Visco ha usato recentemente una frase forte: “Italiani, analfabeti senza futuro”. Estrapolandola dal suo contesto, vorremmo dire che al di là del vero, tragico, analfabetismo, esistono anche altri tipi di analfabetismo come quello altrettanto drammatico del web.

Internet a volte in Italia è considerato dalle aziende come una scocciatura o un rischio piuttosto che un’opportunità. Molti degli imprenditori che desiderano “digitalizzarsi” non lo fanno con un’ottica di investimento e capendo che ci possono essere molti usi e benefici indiretti da Internet, ma con l’idea di trovare molti nuovi clienti: subito. E’ del tutto evidente quanto questo approccio sia errato, in quanto ormai emergere sul web può essere anche più lungo e costoso rispetto ad altri canali, però porta con sé una serie di informazioni di mercato, relazioni e benefici assolutamente impagabili.

 

L’evoluzione del web

Internet nei prossimi anni si muoverà in direzioni molto chiare:

1 – grande spostamento su dispositivi mobili
2 – forte utilizzo di video e immagini
3 – estensione del concetto di social network
4 – visibilità guidata soprattutto da contenuti originali e pertinenti alle ricerche
5 – crescita del couponing

1. Si prevede che entro il 2017 l’87% dei dispositivi collegati ad internet sarà mobile, tablet o smartphone. I clienti utilizzano in particolare i dispositivi mobili per informarsi sui prodotti prima di acquistarli, ma spesso anche per l’acquisto diretto (molto di servizi immateriali, in misura crescente di beni soprattutto via tablet).

2. La promozione per immagini e video sarà in grande crescita: la soglia di attenzione si sta abbassando sempre più e questo comporta che i tempi di reazione non sono più adatti per la lettura ma ideali per la veloce visualizzazione di un’immagine.
Lo stesso l’ecommerce sta andando verso una fase di trasformazione in immagini, anche grazie al successo di siti come Pinterest ed Instagram. Inoltre, si prevede che nel 2015 l’85% del traffico Internet sarà generato dal trasferimento di video e molte aziende negli USA stanno attuando campagne di comunicazione basate su instant video collegate a coupon promozionali.

3. Da Google+ che prenderà sempre maggior spazio, a Linkedin, Facebook ed altri social network in ascesa, Internet sarà prevalentemente social, il che comporta un passaparola così veloce e influente che per un’azienda sarà (e già è) fondamentale tenere sotto controllo la propria reputazione sul web e interloquire in modo attivo e costruttivo con eventuali critiche per risolvere i problemi sul nascere. Le opinioni degli utenti saranno sempre più influenti.

4. Il nuovo algoritmo di ricerca di Google (hummingbird) sta cambiando un po’ il modo in cui il motore di ricerca classifica i siti: verranno sempre più favoriti quei siti dove si possono trovare informazioni originali e pertinenti. Quindi il successo commerciale sarà anche legato ad una buona dose di attività intellettuale e perché no culturale / informativa. Ad esempio guide pratiche, recensioni obiettive e ben curate, commenti ed interviste su particolari prodotti o servizi potranno portare benefici anche a livello di visibilità

5. Uno degli aspetti più interessanti della proliferazione dei dispositivi mobili (collaterale ai pc) è la possibilità di inviare dei coupon digitali per l’acquisto anche in negozi fisici, anche agli utenti in prossimità territoriale. Negli Stati Uniti si prevede che nel 2013 circa 10 miliardi di coupon digitali verranno utilizzati dai clienti. Inoltre la possibilità di registrare i clienti nel proprio sito consente di inviare coupon personalizzati basati sui passati acquisti degli utenti.

 

Come investire

Essere sul web in modo pervasivo non sarà più un lusso, ma una necessità per restare sul mercato. Per questo le aziende si devono attrezzare, ognuna pianificando l’attività secondo le proprie peculiari caratteristiche ed offerte, in modo tale da iniziare fin da subito il proprio processo di crescita online (inizialmente non intesa come aumento del fatturato ma come conoscenza aziendale).

Saper usare e collegare tra loro siti aziendali, social network (tra poco scomparirà anche questo nome in quanto il web sarà tutto un grande social network), azioni promozionali sul territorio e nei punti vendita, avere un rapporto diretto con i clienti finali: sono processi fondamentali per la sopravvivenza di un’azienda, che necessitano però non solo di una filiera di fornitori affidabile e collaborativa, ma anche della crescita in azienda di competenze che sarebbe illogico e controproducente affidare all’esterno.

L’investimento in una figura di relazione con il web che respiri tutti i giorni la realtà aziendale e contribuisca a farla evolvere, è una delle spese migliori che possano essere attualmente fatte. A patto di saper trovare la persona giusta e di metterla in condizione di apportare delle conoscenze (in questo Eden Exit può essere di aiuto).

Ritornando al tema iniziale, risulta quindi essenziale la programmazione poiché senza di essa non è possibile alcun investimento serio che possa far realmente cambiare passo all’impresa. Ribadiamo: non esistono vie facili, ma percorsi lenti di apprendimento dove si troveranno grandi opportunità e grandi delusioni, ma che però nel lungo termine consentiranno di dare all’azienda una dimensione attuale ed una prospettiva di crescita.

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