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Cosa ci può insegnare Harry Potter sull’etica dei social media?

Da oltre 20 anni, Harry Potter tiene banco sulla scena dell’intrattenimento mondiale con i suoi libri, i suoi film e i successivi spin off (Animali Fantastici e dove trovarli).

L’autrice J.K. Rowling spesso fa spesso pronunciare in particolare ad Albus Silente, il vecchio mago mentore di Harry nonché preside della scuola di magia di Hogwarts, frasi di indubbio effetto, che possono adattarsi e molte situazioni e perciò anche al social media marketing. Vediamone alcune.

Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere

I social media sono affascinanti e a volte fin troppo coinvolgenti: per alcuni, un sogno. Ma possono diventare un incubo per le aziende se il consumatore non trova poi corrispondenza tra quanto proposto digitalmente e la vita reale in termini di qualità di prodotto, servizio ed attenzione.

 

Occorre notevole ardimento per affrontare i nemici, ma molto di più per affrontare gli amici!

I social media offrono l’opportunità ma anche la minaccia, di potersi confrontare con i propri clienti in modo aperto e disintermediato. Le aziende devono avere il coraggio di essere trasparenti, ascoltando tutti per ottenere preziose informazioni e fidelizzare il mercato.

 

Non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo davvero, sono le nostre scelte.

Attraverso i social, le aziende possono fornire prova di sé a prospect, clienti e pubblico in generale, non basato sulla qualità di prodotti e servizi, ma sul modo di comunicare e di relazionarsi con gli interlocutori, per coinvolgerli e fidelizzarli.

 

Presto dovremo affrontare la scelta fra ciò che è giusto e ciò che è facile

Avviare una strategia di social media richiede definire un piano editoriale che a volte può comportare impegno sia di tempo sia di risorse. Affidarsi ad un piano editoriale superficiale, con contenuti banali e semplici da realizzare è l’opzione più facile ma, a medio-lungo temine.

 

Bisogna sempre chiamare le cose con il loro nome. La paura del nome non fa che aumentare la paura della cosa stessa.

Sui social media è importante “chiamare le cose col loro nome” ovvero essere il più possibili trasparenti. Mentre un comportamento corretto viene sempre apprezzato ma difficilmente amplificato, qualsiasi mancanza di trasparenza quando scoperta avrà una enorme cassa di risonanza che danneggerà il brand aziendale.

 

Quello che è accaduto fra te e il professor Raptor è segretissimo, perciò naturalmente tutta la scuola lo sa!

Quando affidi ai social un’informazione, non sai mai quanto velocemente si diffonderà: in effetti, qualunque cosa si pubblichi sui social diviene di pubblico dominio, per non dire di pubblica proprietà. Questo comporta esercitare molta cautela, perché non sempre ciò che si avvera è quanto ci saremmo desiderati.

 

Insomma, il social media marketing richiede un po’ di saggezza, in po’ di follia, e per quanto vale, esperienza. Un po’ il ritratto di Albus Silente insomma!

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