Lo strano caso del Dottor Market

Bel tempo, pioggia, bel tempo, pioggia… Crisi, ripresa, Grecia, e poi chissà…?

Mai come in questo periodo le notizie politico economiche sono discordanti e ingessano letteralmente gli investimenti in qualsiasi forma di sviluppo. Insomma poche aziende hanno voglia di rischiare, anche se:
ne hanno la possibilità perché l’andamento generale degli affari sta migliorando
ne hanno bisogno perché la comunicazione e i modi per comunicare stanno cambiando velocemente
– in qualche caso non hanno scelta perché o cambiano marcia o non si agganceranno mai ad un trend di ripresa (da non confondersi con la crescita dei volumi che è un’altra cosa non necessariamente positiva)

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Volare con l’uomo sul fiume

Giacomo De Stefano

Vi raccontiamo una storia.

Qualche mese fa abbiamo conosciuto Giacomo De Stefano, quasi per caso. Un comune amico ce lo presentò perché ci parlasse del suo progetto, inteso sia come iniziativa sia come obiettivo di vita. Perché Giacomo ha ricevuto in dono l’onore e l’onere di far coincidere la propria occupazione con i propri ideali. Ma ci ritorneremo dopo.

Non abbiamo timore di scrivere che all’inizio eravamo scettici: non era il primo e neppure sarà l’ultimo che ci chiede di aiutarlo a sviluppare un’idea, per lo più vaga, per la quale ha zero fondi da investire e ancor meno tempo da dedicare. Continua a leggere Volare con l’uomo sul fiume

Business as usual?

Winston ChurchillDurante la seconda guerra mondiale, in una Londra sotto i bombardamenti tedeschi, Winston Churchill pronunciò un famoso discorso per esortare la popolazione inglese a condurre una vita normale nonostante le bombe.

Nei giorni successivi i negozi londinesi, riprendendo questo discorso, esposero cartelli con la scritta “Business as usual” intendendo con ciò che il loro spirito era più forte degli attacchi nemici.

Riprendendo l’espressione ai giorni nostri, sotto il bombardamento di una crisi che sembrerebbe essere giunta al termine, le aziende si interrogano sul proprio futuro: riprenderanno a fare “business as usual”? Continua a leggere Business as usual?

Omini azzurri: dai Puffi ad Avatar (passando per Nirvana)

avatar_filmIn questi giorni siamo tempestati da messaggi sul nuovo film in 3D di James Cameron: Avatar. Sorprendentemente (ma forse non troppo), molto materiale promozionale o merchandising non ha neppure più bisogno di riportare il titolo del film: è sufficiente un’immagine del guerriero azzurro per richiamare il brand.

L’iconografia dell’uomo azzurro non è nuova, e segue un percorso di successo: è blu il genio della lampada di Aladino (almeno nella versione Disney), sono blu i Puffi, è blu Amanda Sandrelli nella locandina di Nirvana di Salvatores, che con i personaggi di Avatar ha una forte somiglianza, dovuta all’origine iconografica comune (gli dei Kali e Shiva della tradizione induista). Continua a leggere Omini azzurri: dai Puffi ad Avatar (passando per Nirvana)

Regola 7 – Non fidatevi del Marketing

Psicologia sociale

Almeno di quello “tradizionale”, basato sull’economia classica: presuppone che il mercato agisca in funzione di esigenze e scelte razionali. Non è così.

Il marketing comportamentale è una disciplina relativamente nuova (anche se negli Stati Uniti viene applicata da oltre un decennio): ci insegna che le persone compiono delle scelte che sono assolutamente non prevedibili applicando le regole tradizionali di mercato, ma che diventano invece comprensibili quando si analizzano sotto la lente della psicologia sociale.

Non abbiamo coscienza di sapere la maggior parte delle cose che conosciamo. Continua a leggere Regola 7 — Non fidatevi del Marketing

Regola 6 – Un passo alla volta

goccia1Il mare è fatto di gocce. Se gestirete i progetti con progressività, dedizione e costanza, queste gocce potranno formare il vostro personale oceano comunicativo, del quale potrete avvalervi per far prosperare la vostra azienda o rendere estremamente efficiente l’ente che dirigete.

Se invece aprirete molti fronti, presi dall’entusiasmo, vi renderete presto conto che per seguire bene ogni attività dovrete rubare del tempo al vostro core business, e alla fine molti progetti saranno inevitabilmente destinati a naufragare lentamente, comportando uno spreco di tempo e denaro. Continua a leggere Regola 6 – Un passo alla volta

Regola 5 – Verificare le fonti

lentiMadre certa, fonte incerta. Evitiamo di fornire informazioni sulla cui provenienza non abbiamo certezze. Prima di citare l’articolo di un blog o di una qualsiasi altra rivista online o stampata, verifichiamone l’attendibilità, la bibliografia, le credenziali di chi la fornisce.

Sembrerà un’ovvietà, ma ormai il web vive sulla notizia, vera o falsa che sia. Non è una questione di malafede, ma la frenesia di arrivare per primi, vista la concorrenza sfrenata, a volte fa tralasciare il caro vecchio buon senso. Continua a leggere Regola 5 – Verificare le fonti

L’esplosione di Internet

Un recente articolo della rivista New Scientist ha presentato gli ultimi dati sulla diffusione di Internet.

La Cina ha ormai superato gli Stati Uniti come numero di utenti, anche se gli utenti cinesi sono ancora solo il 25% della popolazione. Nel futuro gli esperti prevedono che il web sarà un insieme di lingue inglese, russa, portoghese, spagnola e cinese. Ecco il grafico con le statistiche principali (originale):

internet_2008

Regola 4 – L’informazione non è uguale per tutti

sconcertoQuando ci rivolgiamo a interlocutori lontani, a paesi e culture diverse, non pensiamo che lo stesso messaggio valga per tutti.

L’efficacia della comunicazione dipende in egual misura da chi la trasmette e da chi la riceve: se non si parla la stessa lingua, anche culturale, si possono creare dei corto circuiti molto pericolosi.

Il caso delle traduzioni è piuttosto esplicativo: pensiamo ad esempio di voler offrire agli utenti arabi una nostra presentazione aziendale o la descrizione di un servizio nella loro lingua. Ma che arabo usiamo? Continua a leggere Regola 4 – L’informazione non è uguale per tutti

Quante e-mail usiamo?

emailAvete mai pensato a quanto le e-mail hanno cambiato e stanno cambiando il nostro modo di lavorare?

Fino a qualche anno fa erano un mezzo di comunicazione piuttosto informale, utilizzato per lo più per scambiarsi informazioni operative. Per l’ufficialità c’era, e in parte resiste indomito, il fax.

Ora, con la diffusione di programmi come Skype e Messenger, oppure i Social Network, la messaggistica “veloce” si è spostata su questi nuovi canali e l’e-mail viene sempre più utilizzata per comunicazioni e richieste “ufficiali”, trend che è destinato a crescere con l’adozione dei sistemi PEC (posta elettronica certificata). Continua a leggere Quante e-mail usiamo?